C'è un paese, in Africa, che ha fatto dell'ospitalità la sua bandiera, dove donne e uomini dalla pelle del colore dell'ebano ballano scatenati tutta la notte al suono dei tamburi, dove infinte schiere di bambini ti guardano sorridendo e tendendoti la mano per salutarti, dove le certezze di noi occidentali vacillano. In questo paese convivono pacificamente religioni, etnie, classi sociali anche profondamente diverse.
La gente è povera, se la si misura con i nostri standard, ma è ricchissima di dignità, di solidarietà e di ciò che a noi manca di più: il tempo. Tutti si fermano a chiacchierare, tutti trovano il tempo per andare a trovare un amico o un parente, la vita stessa è più piena. Le porte delle case non sono mai chiuse, e la vita si svolge soprattutto in strada. La famiglia è tutto e per essa si fa tutto, i bambini sono allevati tutti assieme, senza distinzione tra fratelli, cugini o vicini di casa.
Quello che più mi ha colpito è la quantità di bambini che si vedono per strada, in città, nei villaggi, ovunque.
La gente è povera, se la si misura con i nostri standard, ma è ricchissima di dignità, di solidarietà e di ciò che a noi manca di più: il tempo. Tutti si fermano a chiacchierare, tutti trovano il tempo per andare a trovare un amico o un parente, la vita stessa è più piena. Le porte delle case non sono mai chiuse, e la vita si svolge soprattutto in strada. La famiglia è tutto e per essa si fa tutto, i bambini sono allevati tutti assieme, senza distinzione tra fratelli, cugini o vicini di casa.
Quello che più mi ha colpito è la quantità di bambini che si vedono per strada, in città, nei villaggi, ovunque.
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