Ogni tanto mi sento dire: " Ma come, sei a Torino a studiare e non ne approfitti per andare a teatro, a vedere mostre, al cinema a vedere cose che una grande città ti può offrire?"
In questi casi rispondo diplomaticamente dicendo che abito un po' fuori mano, e che non posso mica uscire tutti i giorni a piedi o in taxi.
La verità è che se devo stare otto ore al giorno all'università, se almeno altre otto le devo passare dormendo, se devo fare colazione, pranzo e cena, se devo mantere un minimo di relazioni interpersonali, se devo studiare, perché questo è quello per cui sono a Torino, se devo mantenere in condizioni igienico-sanitarie decenti me stesso e l'alloggio, se in più dovessi anche andare a correre o in palestra, andare a teatro o a mostre o anche solo a passeggiare in centro, o istituiamo le giornate di 36/48 ore, oppure c'è qualcosa che non va. Lo so benissimo anch'io che la qualità della vita migliora se uno rallenta e fa tutto con più calma. Il punto è che, secondo me, per vivere in quel modo nella società occidentale bisogna essere dei privilegiati, ovvero avere un lavoro che non impegni al di fuori dell'orario d'ufficio, non dover passare metà giornata in viaggio tra casa e posto di lavoro, non avere superiori che ti stressino con scadenze troppo ravvicinate, non avere figli da portare a scuola/calcio/piscina/musica o le altre mille attività che potrebbero fare.
In alternativa si può mollare tutto per ritirarsi a vita contemplativa in un qualche monastero cristiano o buddista o di qualche altra religione, o semplicemente mollare tutto per trasferirsi in qualche paesino ameno sui monti o in campagna. Allora uno trova tutto il tempo che vuole. Ma anche se semplice questa strada non è molto percorribile.
Il guaio è che rispetto a qualche decennio fa stiamo sicuramente meglio a livello economico, ma ci vediamo sottoposti ad una qualità di vita secondo me decisamente scarsa.
In questi casi rispondo diplomaticamente dicendo che abito un po' fuori mano, e che non posso mica uscire tutti i giorni a piedi o in taxi.
La verità è che se devo stare otto ore al giorno all'università, se almeno altre otto le devo passare dormendo, se devo fare colazione, pranzo e cena, se devo mantere un minimo di relazioni interpersonali, se devo studiare, perché questo è quello per cui sono a Torino, se devo mantenere in condizioni igienico-sanitarie decenti me stesso e l'alloggio, se in più dovessi anche andare a correre o in palestra, andare a teatro o a mostre o anche solo a passeggiare in centro, o istituiamo le giornate di 36/48 ore, oppure c'è qualcosa che non va. Lo so benissimo anch'io che la qualità della vita migliora se uno rallenta e fa tutto con più calma. Il punto è che, secondo me, per vivere in quel modo nella società occidentale bisogna essere dei privilegiati, ovvero avere un lavoro che non impegni al di fuori dell'orario d'ufficio, non dover passare metà giornata in viaggio tra casa e posto di lavoro, non avere superiori che ti stressino con scadenze troppo ravvicinate, non avere figli da portare a scuola/calcio/piscina/musica o le altre mille attività che potrebbero fare.
In alternativa si può mollare tutto per ritirarsi a vita contemplativa in un qualche monastero cristiano o buddista o di qualche altra religione, o semplicemente mollare tutto per trasferirsi in qualche paesino ameno sui monti o in campagna. Allora uno trova tutto il tempo che vuole. Ma anche se semplice questa strada non è molto percorribile.
Il guaio è che rispetto a qualche decennio fa stiamo sicuramente meglio a livello economico, ma ci vediamo sottoposti ad una qualità di vita secondo me decisamente scarsa.
2 commenti:
concordo ogni stile di vita ha il suo costo sta a noi scegliere
Concordo pienamente.
è per questo che con grande gioia ho scelto questo posto e fino ad ora non credo di aver sbagliato poi molto..
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