E' un periodo un po' così. Sto aspettando di poter iniziare un tirocinio che spero sia il più breve possibile e che comporti poche seccature. Quindi in questo periodo ho un bel po' di tempo libero, e per me ciò non è bene, perché avere tempo a disposizione significa poter pensare troppo. E in maniera del tutto casuale. Il problema nasce qui. Se permetto alla mia stupida testolina di fare quello che vuole, se mi rilasso e non controllo in ogni istante i pensieri, va a finire che mi deprimo, perché mi faccio mille castelli, mille seghe mentali, che invece non ho nessuna intenzione di farmi, perché so che poi portano inesorabilmente all'incazzatura verso il mondo intero.
E quindi sono qui, mentre invece vorrei essere lontano un milione di chilometri, per dimenticare tutto ciò che non mi permette di essere in pace con me stesso. Ci sarà un'occasione sola, un solo giorno, in cui potrei tirare una linea netta di separazione tra ciò che a quel punto sarà il mio passato che ciò che potrebbe diventare il mio futuro. Quell'occasione sarà il giorno della laurea, l'anno prossimo, per cui se per quel giorno nulla sarà diverso da come è ora, spero di avere il coraggio di mollare tutto e togliere il disturbo. Per quanto e dove andare non lo so. Potrebbero essere sei mesi, un anno oppure per sempre. Potrebbe essere dietro l'angolo oppure dall'altra parte del mondo. Dipende da quanto avrò le scatole girate in quel periodo.
Perché farlo? Per il semplice motivo che qui ho troppe delusioni da dimenticare, ma che non vogliono andarsene.
Scappare non è sempre la soluzione, ma se non altro un tentativo vale la pena farlo. Se poi andasse male pazienza.
E quindi sono qui, mentre invece vorrei essere lontano un milione di chilometri, per dimenticare tutto ciò che non mi permette di essere in pace con me stesso. Ci sarà un'occasione sola, un solo giorno, in cui potrei tirare una linea netta di separazione tra ciò che a quel punto sarà il mio passato che ciò che potrebbe diventare il mio futuro. Quell'occasione sarà il giorno della laurea, l'anno prossimo, per cui se per quel giorno nulla sarà diverso da come è ora, spero di avere il coraggio di mollare tutto e togliere il disturbo. Per quanto e dove andare non lo so. Potrebbero essere sei mesi, un anno oppure per sempre. Potrebbe essere dietro l'angolo oppure dall'altra parte del mondo. Dipende da quanto avrò le scatole girate in quel periodo.
Perché farlo? Per il semplice motivo che qui ho troppe delusioni da dimenticare, ma che non vogliono andarsene.
Scappare non è sempre la soluzione, ma se non altro un tentativo vale la pena farlo. Se poi andasse male pazienza.